Gli additivi alimentari sono sostanze che normalmente non sono consumate come alimento in se e non sono utilizzate come ingrediente caratteristico di un alimento, a prescindere dal fatto che abbiano o meno un valore nutritivo. Sono aggiunti durante la preparazione degli alimenti per scopi tecnologici, ossia svolgono varie funzioni come mantenerne la freschezza, il gusto, l’aspetto o migliorarne la sicurezza.
Gli additivi alimentari utilizzati sono diverse migliaia e possono essere di origine vegetale, animale, minerale o di sintesi.
Il loro uso è vecchio di secoli. Basti pensare all’uso come conservante del sale nei derivati della carne quali il prosciutto crudo, le salsicce o il pesce salato, dello zucchero nelle marmellate, dell’anidride solforosa nel vino, o delle spezie al fine di migliorare la palatabilità dell’alimento.
L’uso degli additivi varia da alimento ad alimento. Negli alimenti non trasformati come l’acqua, la frutta, la verdura, il latte e la carne fresca ne è stato autorizzato un numero ristretto. Di contro, più un alimento è lavorato, come nel caso dei dolci, dessert, e snack salati, maggiore è il numero di additivi autorizzati e utilizzati.
Indice
- La normativa europea sugli additivi alimentari
- Gli additivi alimentari sono aggiunti a tutti i cibi?
- Bibliografia
La normativa europea sugli additivi alimentari
La normativa europea sugli additivi alimentari definisce ben 26 propositi tecnologici per cui possono essere utilizzati, tra cui:
- conservanti, il cui scopo è quello di proteggere gli alimenti dall’attacco dei microrganismi, garantendone la sicurezza e prolungandone la conservabilità;
- antiossidanti, che proteggono gli alimenti dall’ossidazione, che potrebbe ad esempio provocare un cambio di colore del prodotto, o nel caso dei grassi causarne l’irrancidimento, e che quindi ne aumentano la conservabilità;
- coloranti, il cui scopo è quello di ripristinare il colore dell’alimento, o di colorarlo o renderlo visivamente più attraente;
- dolcificanti, utilizzati come sostituti del saccarosio;
- emulsionanti, la cui funzione è di migliorare la stabilità, la consistenza o durata di conservazione degli alimenti;
- esaltatori di sapidità, utilizzati per integrare o esaltare il sapore e/o l’odore di un alimento, senza però conferire essi stessi alcun sapore o odore.
La sicurezza di tutti gli additivi alimentari il cui uso è autorizzato nella Comunità Europea è certificata dalla European Food Safety Authority e/o dalla Scientific Committee on Food. Poiché la maggior parte delle valutazioni sono state condotte negli anni ’80 e ’90, e alcune addirittura negli anni ’70, è stato avviato un riesame di tutti gli additivi che si è concluso nel 2020.
Gli additivi eventualmente presenti in un alimento sono a tutti gli effetti un componente dell’alimento stesso e sono indicati nell’elenco degli ingredienti, secondo le norme stabilite dalla Direttiva 2000/13/CE. Vengono identificati dal nome della classe funzionale seguito dal nome specifico o dal numero EC, come ad esempio colorante-amaranto o E123.
Gli additivi alimentari sono aggiunti a tutti i cibi?
Alcuni alimenti non necessitano di alcun additivo. Esempi sono gli alimenti preparati in casa, che in genere vengono consumati subito e per i quali l’aspetto può avere un’importanza minore rispetto alle preparazioni industriali destinate alla vendita. Tuttavia non tutti gli alimenti preparati industrialmente necessitano di additivi. Alcuni esempi sono gli yogurt e alcuni tipi di pane.
D’altra parte molti alimenti contengono naturalmente sostanze che sono utilizzate come additivi, quali i caroteni o E160a, alcuni polifenoli quali gli antociani o E163 e la vitamina C o E300.
Bibliografia
- Bender D.A. “Benders’ Dictionary of Nutrition and Food Technology” 8th ed. Woodhead Publishing. Oxford, 2006
- Commission Regulation (EU) No 1129/2011 of 11 November 2011 amending Annex II to Regulation (EC) No 1333/2008 of the European Parliament and of the Council by establishing a Union list of food additives. https://eur-lex.europa.eu/eli/reg/2011/1129/2013-11-21