L’assorbimento dei monosaccaridi dal lume intestinale all’interno della cellula, e il successivo passaggio nel circolo ematico, non avvengono per diffusione semplice, cioè liberamente seguendo il solo gradiente di concentrazione, da una zona a concentrazione maggiore a una a concentrazione minore, ma sono mediati da specifici trasportatori proteici localizzati nella membrana plasmatica degli enterociti.
Assorbimento dei monosaccaridi glucosio, galattosio e fruttosio
L’ingresso nell’enterocita sia del glucosio che del galattosio, molto simili chimicamente, è mediato da un trasportatore detto SGLT1 (acronimo dell’inglese Sodium-dependent GLucose coTransporter 1) che opera il cotrasporto di una molecola di glucosio/galattosio insieme con due ioni sodio (energia sarà poi spesa per allontanare il sodio dalla cellula e mantenere così il gradiente lungo il quale altro sodio potrà di nuovo entrare).
Il fruttosio, chimicamente differente da glucosio e galattosio, entra nella cellula per diffusione facilitata (nessuna spesa di energia) grazie al trasportatore GLUT5 (acronimo dell’inglese GLUcose Transporter type 5).
Tutti e tre i monosaccaridi lasciano la cellula attraverso il trasportatore GLUT2 (acronimo dell’inglese GLUcose Transporter type 2), entrano nel circolo ematico (vena porta), raggiungono il fegato e quindi sono distribuiti ai diversi tessuti.
L’assorbimento dei monosaccaridi e di elettroliti, in questo caso NaCl, ma lo stesso vale ad es. per gli aminoacidi, è accompagnato dal movimento di acqua, presumibilmente in virtù del gradiente osmotico prodotto dall’assorbimento delle suddette molecole. Si ritiene che SGLT1 sia uno dei principali potenziatori dell’assorbimento di acqua e, secondo dati sperimentali raccolti lavorando con oociti di Xenopus, sembra che il l’assorbimento di due ioni sodio e una molecola di glucosio sia accompagnato dal passaggio di 260 molecole di acqua, il che fa circa 3 litri di acqua ogni 100 grammi di glucosio assorbito e, se considerando il trasporto del glucosio assunto giornalmente con gli alimenti, questo potrebbe comportare l’assorbimento di diversi litri di acqua da parte dell’intestino (fino a 9-11 se nel calcolo sono presi in considerazione anche gli aminoacidi).
Bibliografia
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